Vetrate della Certosa di Pavia
Ho deciso di dedicare un post alle vetrate della Certosa di Pavia dopo una recente visita che mi ha profondamente colpito. Essendo di origini pavesi, ho avuto molte occasioni per visitare questo luogo magnifico, dalle gite scolastiche alle elementari alle visite con amici e parenti. Tuttavia, erano anni che non tornavo. Rivedere la Certosa oggi, con l’esperienza maturata nel mondo delle vetrate artistiche, è stato davvero emozionante.
Per chi non lo sapesse, la Certosa di Pavia è uno splendido complesso monumentale situato a nord della città. La sua costruzione iniziò nel 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano. Comprende un monastero e un santuario, oggi abitato da una comunità di frati cistercensi. Il complesso è un capolavoro che fonde elementi del tardo gotico italiano e del Rinascimento, arricchito da sculture, mosaici e affreschi di straordinaria bellezza.
Tra le tante meraviglie della Certosa, spicca la collezione di vetrate artistiche rinascimentali, veri gioielli che raccontano storie di fede, arte e maestria artigianale.
Spero che questo post vi ispiri a visitare la Certosa di Pavia e a lasciarvi affascinare da queste incredibili opere d’arte.
Le Vetrate della Certosa di Pavia: gli artisti
Molti artisti rinascimentali hanno contribuito alla creazione del magnifico complesso monumentale della Certosa di Pavia, e tra questi si distinguono anche maestri dell’arte vitrea come Cristoforo de Mottis, Antonio da Pandino e Vincenzo Foppa.
La Vetrata di San Bernardo
Una delle prime opere attribuite con certezza è la vetrata raffigurante San Bernardo, come testimoniato dall’iscrizione alla sua base: “opus Cristofori de Mottis 1477”. Cristoforo de Mottis (attivo tra il 1460 e il 1482) fu il più importante esponente della famiglia De Mottis, che comprendeva anche Iacopino, a cui è attribuita un’altra vetrata della Certosa. Oltre alla Certosa di Pavia, i De Mottis hanno lasciato il loro segno nelle vetrate del Duomo di Milano e di Genova.
Questa vetrata, dipinta a grisaglia e giallo argento, raffigura il fondatore dell’ordine certosino con un demone incatenato ai suoi piedi, simbolo del ruolo esorcistico che la tradizione gli attribuisce. Lo stemma visconteo-sforzesco presente su una delle colonne ne identifica la committenza, attribuita al duca Galeazzo Maria Sforza (morto nel 1476).
La Vetrata di San Girolamo
Attribuita a Iacopino de Mottis e databile intorno al 1505, la vetrata raffigura San Girolamo con i suoi attributi: un libro tra le mani e un leone ai piedi. La figura indossa una splendida veste rossa in vetro soffiato, impreziosita da motivi damascati dipinti a grisaglia. Il santo è incorniciato da un’architettura chiusa da un drappo decorato con motivi floreali.
Le Opere di Vincenzo Foppa
Il celebre pittore Vincenzo Foppa, protagonista del Rinascimento lombardo, è un altro artista a cui sono attribuite alcune vetrate della Certosa.
La Vetrata della Natività (1476): Probabilmente basata su bozzetti di Foppa, questa vetrata fu realizzata da maestri vetrai milanesi. Purtroppo, è soggetta al fenomeno della perdita della grisaglia, causato da fattori come una cottura inadeguata, scarsa qualità dei materiali o condizioni ambientali sfavorevoli.
La Vetrata della Vergine dell’Annunciazione: La Vergine è rappresentata mentre legge un libro, con un secondo volume appoggiato su una balaustra. L’opera è arricchita da uno stemma della famiglia Sforza-Visconti, che conferma l’importanza della committenza. Sebbene non esista prova dell’esistenza di una vetrata complementare raffigurante l’angelo, la composizione appare già completa nella sua attuale forma.
La Vetrata di San Michele
Datata intorno al 1475, questa vetrata fu realizzata da Antonio da Pandino, un monaco cistercense e maestro d’arte. L’iscrizione “Antonius de Pandino me fecit” conferma l’attribuzione. L’arcangelo Michele è rappresentato in armatura, Fiero e dignitoso, nell’atto di sconfiggere Satana, raffigurato come un demone alato e cornuto ai suoi piedi. La bilancia che regge simboleggia il giudizio delle anime. La vetrata utilizza un’elegante combinazione di colori: il bianco cangiante, l’azzurro intenso dello sfondo e il giallo brillante per i dettagli architettonici e dell’armatura.
La Vetrata di San Gervasio e Protasio
Questa vetrata rappresenta i santi martiri gemelli di origine milanese. Sebbene l’autore sia sconosciuto, parti della composizione risalgono all’Ottocento. Alcuni storici suggeriscono un collegamento con un’opera simile nel Duomo di Milano, andata distrutta nel 1906 durante un incendio, attribuita ad Agostino de Mottis, figlio di Cristoforo e fratello di Iacopino.
Le vetrate della Certosa di Pavia sono un esempio straordinario di arte vitrea rinascimentale, se siete appassionati di storia dell’arte vi invitiamo a visitate la nostra pagina dedicata alla storia della vetrata artistica.